Programma
Terapeutico
Il Programma Terapeutico comprende diverse fasi, la cui durata non è rigidamente predeterminata ma dipende dal singolo caso.
Un valore medio per uno sviluppo complessivo del programma si può comunque quantificare in circa 18 mesi.
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Prima fase: Accoglienza
La prima fase è l’accoglienza che si pone come obbiettivo la costruzione di una relazione di aiuto tra il giovane e l’operatore della comunità, nella figura dell’educatrice professionale e dello psicologo. Sono previsti presso il consultorio, un numero minimo di tre colloqui, volti a fornire informazioni sulle attività e sul programma comunitario, a valutare lo stato psichico del soggetto e a verificare e rafforzare la motivazione al cambiamento. È importante la presenza e la partecipazione dei familiari che si impegneranno ad essere presenti agli incontri ed aiuteranno il proprio familiare ad attenersi alle indicazioni che verranno fornite. Successivamente, definita la richiesta di aiuto e valutata la motivazione al cambiamento, in accordo con il SERT competente per il territorio di appartenenza del giovane, questi avrà la possibilità di accedere alla comunità residenziale.
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Seconda fase: Orientamento
L’orientamento è la prima fase residenziale del nostro programma terapeutico. Infatti, in comunità vi è la possibilità di trovare un ambiente sereno, senza giudizi e pregiudizi, nel quale, lontano dalle pressioni sociali e familiari, la persona ha la possibilità di prendere coscienza della propria condizione e decidere finalmente cosa fare con la propria vita. Momento intermedio tra la vita senza regole, completamente destrutturata della strada e la vita scandita da orari e regole ben precise della comunità, la prima fase del programma diventa una sorta di “ spazio transizionale” , nel quale passare da uno stato fusionale, indifferenziato con la sostanza ad uno di realtà, ovvero di presa di coscienza della propria individualità ed autonomia rispetto alla sostanza, ed iniziare un delicato e faticoso processo di riconoscimento, accettazione e cambiamento di sè. Il giovane ha infatti, la possibilità di liberarsi gradualmente dalla sua dipendenza fisica, e di conseguenza riscoprire le proprie sensazioni corporee, le emozioni e sentimenti, il senso di sé ormai assopiti o affievoliti dall’assunzione di sostanze , ha la possibilità di esperire nuove relazioni, nuove modalità comunicazionali, di stare e condividere con gli altri ragazzi le medesime difficoltà e problematiche, in modo da riconoscere che non è più solo. Può sentirsi accolto e accettato in un ambiente sereno, in un clima caldo, nel quale non ha necessità di fuggire o di difendersi. Ha inoltre, l’opportunità di riscoprire le proprie possibilità, di ritrovare la propria funzionalità ed efficacia. Il tempo di permanenza in questa fase cambia in relazione alle esigenze e caratteristiche individuali di ciascuna persona, comunque la durata orientativa varia dai 2 ai 4 mesi
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Terza Fase: Percorso Riabilitativo
Lo stile di vita, proposto dalla comunità, si caratterizza per l’osservanza e l’adesione a norme e valori ritenuti indispensabili nell’impegno personale per la riuscita del proprio processo di crescita e risocializzazione, che consenta al giovane di affrontare la vita in modo sano, cioè con un livello elevato di forza e di autonomia della personalità. I valori proposti, infatti, sono quelli di lealtà responsabile verso tutti i componenti della comunità e nei confronti delle diverse componenti sociali (famiglia, amici, datori di lavoro….), dell’onestà, della verità e della solidarietà. I ragazzi sono incoraggiati a vivere il presente ma le circostanze passate vengono prese in considerazione per spiegare gli attuali comportamenti disfunzionali. Sono previsti, infatti ,gruppi terapeutici e di autoaiuto, colloqui individuali, di coppia e familiari volti ad analizzare i fattori
familiari, sociali, ed emozionali legati all’abuso, a dare maggiore consapevolezza delle emozioni, una maggiore comprensione del disturbo e a migliorare la cura di sé. Si mira a raggiungere e a rafforzare le proprie motivazioni e la fiducia in se stessi attraverso l’acquisizione di competenze ed abilità come quelle lavorative, artistiche-ricreative, culturali ed
emotivo-relazionali. A tale scopo sono attivati diversi settori e laboratori (falegnameria, carpenteria, muratura, ceramica, pittura, zootecnica, agricoltura…….), iniziative culturali(visite guidate presso musei e luoghi d’arte, seminari su tematiche sociali, canto e musica cristiana ect…), programmi di recupero scolastico, corsi di informatica, gruppi di discussione e di espressione dei propri sentimenti, meditazioni quotidiane della bibbia e dei suoi insegnamenti.
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Quarta fase: Reinserimento
Caratterizza l’ultima fase del programma terapeutico. Il giovane ritorna gradualmente nel contesto sociale e familiare, diventano infatti più frequenti le verifiche a casa ( iniziate già durante la fase intermedia) e le possibilità di confronto e di contatto con il mondo sociale e lavorativo. Gli obiettivi di questa fase sono relativi al rafforzamento delle capacità acquisite ed in particolare quelle di rifiutare la sostanza. In questa fase ed anche nella precedente, vi è la possibilità di essere inseriti in progetti programmi di reinserimento lavorativo elaborati in collaborazione con gli enti locali e/o associazioni private. Il giovane ha la possibilità di sperimentarsi con i nuovi accolti nella fase pre-comunità come un “fratello maggiore”, con l’intento di supportarli, aiutarli ad orientarsi a fare delle buone scelte. Alla fine del programma il ragazzo avrà l’opportunità di ritornare in comunità una volta a settimana per essere orientato e consigliato nelle scelte che si proporranno ed incoraggiato ad affrontare le difficoltà incontrate, al fine di raggiungere una maggiore sicurezza di sé e del proprio senso di efficacia in vista di una definitiva autonomizzazione.